DOROXAN SCH CUTANEO 1% SPRAY 50ML
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Doroxan sch cutaneo 1% spray 50ml

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Disponibilità: Disponibile online Farmacia Orientale Via Torti 128R
  • Minisan del prodotto: 034758021
€11,70

DENOMINAZIONE
DOROXAN 1% SCHIUMA CUTANEA
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Antinfiammatori non steroidei per uso topico
...
PRINCIPI ATTIVI:
100 ml, come soluzione, contengono come principio attivo 1,0 g di diclofenac sodico.
ECCIPIENTI
Glicol propilenico, mannitolo, sodio metabisolfito, polisorbato 80, povidone, alcool etilico, alcool benzilico, essenza di lavanda, essenza nerolene, acqua depurata. Componenti miscela gas: propano, butano, isobutano.
INDICAZIONI
Il prodotto e' indicato per il trattamento locale di stati dolorosi e flogistici di natura reumatica o traumatica delle articolazioni, dei muscoli, dei tendini e dei legamenti.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDARI
Ipersensibilita' al diclofenac, all'acido acetilsalicilico ed altri farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Pazienti nei quali si sono verificati attacchi d'asma, orticaria o riniti acute dopo assunzione di acido acetilsalicilico o di altri farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS). Terzo trimestre di gravidanza. Bambini al di sotto dei 14 anni: L'uso nei bambini al di sotto dei 14 anni di eta' e' controindicato.
POSOLOGIA
- Adulti al di sopra dei 18 anni. A seconda delle dimensioni della zona da trattare, applicare la schiuma 3-4 volte al giorno sulle parti interessate e far penetrare massaggiando leggermente. Dopo l'applicazione, sciacquarsi le mani, altrimenti risulteranno anch'esse trattate con la schiuma. Attenzione: usare solo per brevi periodi di trattamento.
- Adolescenti dai 14 ai 18 anni. A seconda delle dimensioni della zona da trattare, applicare la schiuma 3-4 volte al giorno sulle parti interessate e far penetrare massaggiando leggermente. Dopo l'applicazione, sciacquarsi le mani, altrimenti risulteranno anch'esse trattate con la schiuma. Se questo prodotto e' necessario per piu' di 7 giorni per alleviare il dolore o se i sintomi peggiorano, il paziente/genitori dell'adolescente e'/sono avvertiti di consultare il medico.
CONSERVAZIONE
Il contenitore sotto pressione pressurizzata non va forato, non deve essere avvicinato, anche se vuoto, a fonti di calore, non deve essere congelato e non deve essere esposto alla luce solare diretta. Non esporre a temperature superiori a 50 gradi C.
AVVERTENZE
La possibilita' di eventi avversi sistemici con l'applicazione di diclofenac topico non puo' essere esclusa se il preparato viene usato su aree cutanee estese e per un periodo prolungato. Il prodotto deve essere applicato solamente su cute intatta, non malata, e non su ferite cutanee o lesioni aperte. Non deve essere lasciato entrare in contatto con gli occhi o membrane mucose e non deve essere ingerito. Interrompere il trattamento se si sviluppa rush cutaneo dopo applicazione del prodotto. Gravi reazioni cutanee alcune delle quali fatali, includenti dermatite esfoliativa, sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi tossica epidermica, sono state riportate molto raramente in associazione con l'uso di FANS. Nelle prime fasi della terapia i pazienti sembrano essere a piu' alto rischio: l'insorgenza della reazione si verifica nella maggior parte dei casi entro il primo mese di trattamento. Il farmaco contiene glicol propilenico che puo' causare lieve irritazione cutanea localizzata in alcune persone. Il prodotto puo' essere usato con bendaggi non occlusivi, ma non deve essere usato con un bendaggio occlusivo che non lasci passare aria.
INTERAZIONI
Poiche' l'assorbimento sistemico di diclofenac a seguito di una applicazione topica e' molto basso, tali interazioni sono molto improbabili.
EFFETTI INDESIDERATI
Occasionalmente, possono manifestarsi localmente prurito, arrossamento e bruciore cutaneo, eruzioni cutanee come esantema papulare e/o bolloso, vescicole cutanee, desquamazione, eczema, dermatite (inclusa dermatite da contatto). Reazioni bollose includenti Sindrome di Stevens-Johnson e Necrolisi Tossica Epidermica (molto raramente). Reazioni sistemiche possono presentarsi in casi isolati, qualora il prodotto venga applicato su zone cutanee relativamente estese e per un periodo prolungato. In tal caso e' possibile la comparsa di rash cutanei generalizzati, reazioni da ipersensibilita' (attacchi asmatici, angioedema, urticaria), reazioni di fotosensibilita', nausea, dispepsia, pirosi gastrica, alterazioni del gusto, congiuntivite. Le reazioni avverse sono elencate per frequenza, per prima la piu' frequente, utilizzando la seguente convenzione: comune (si manifestano in piu' di 1 paziente su 100, ma in meno di 1 paziente su 10), non comune (si manifestano in più di 1 paziente su 1.000, ma in meno di 1 su 100), raro (si manifestano in piu' di 1 paziente su 10.000, ma in meno di 1 su 1.000), molto raro(si manifestano in meno di 1 paziente su 10.000), non nota: non puo' essere stimata dai dati disponibili. Disturbi del sistema immunitario. Molto raro: ipersensibilita' (inclusa orticaria), edema angioneurotico. Infezioni e infestazioni. Molto raro: rash con pustole. Patologie dell'occhio. Molto raro: congiuntivite. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Molto raro: asma. Patologie gastrointestinali. Molto raro: nausea, dispepsia, pirosi gastrica, alterazione del gusto. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: rash, eczema, eritema, dermatite (inclusa dermatite da contatto), prurito, bruciore
cutaneo, vescicole, desquamazione. Dermatite bollosa. Molto raro: reazione di fotosensibilita', sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi tossica epidermica.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
- Gravidanza. La concentrazione sistemica di diclofenac, confrontata con formulazioni orali, e' piu' bassa dopo somministrazione topica. Facendo riferimento all'esperienza con trattamento con FANS per somministrazione sistemica, si raccomanda quanto segue: l'inibizione della sintesi di prostaglandine puo' interessare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio/fetale. Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastroschisi dopo l'uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiache aumentava da meno dell'1%, fino a circa l'1,5%. E' stato ritenuto che il rischio aumenta con la dose e la durata della terapia. Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita di pre e post-impianto e di mortalita' embrio-fetale. Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, e' stato riportato in animali cui erano stati somministrati inibitori di sintesi delle prostaglandine durante il periodo organogenetico. Durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza il diclofenac non deve essere somministrato se non in casi strettamente necessari. Se il diclofenac e' usato da una donna in attesa di concepimento, o durante il primo e secondo trimestre di gravidanza, la dose deve essere mantenuta piu' bassa possibile e la durata del trattamento piu' breve possibile. Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi di prostaglandine possono esporre il feto a: tossicita' cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare); disfunzione renale, che puo' progredire in insufficienza renale con oligo-idroamnios. Inoltre possono esporre la madre e il neonato, alla fine della gravidanza, a: possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, ed effetto antiaggregante che puo' occorrere anche a dosi molto basse; inibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardo o prolungamento del travaglio. Conseguentemente, il diclofenac e' controindicato durante il terzo trimestre di gravidanza.
- Allattamento. Come altri FANS, il diclofenac passa nel latte materno in piccole quantita'. Tuttavia, alle dosi terapeutiche del prodotto non sono previsti effetti sul lattante. A causa della mancanza di studi controllati in donne che allattano, il prodotto deve essere usato durante l'allattamento solo sotto consiglio di un professionista sanitario. In questa circostanza, il farmaco non deve essere applicato sul seno delle madri che allattano, ne' altrove su aree estese di pelle o per un periodo prolungato di tempo.